Aurelio Biocchi

Ricospose

 
 

RICOSPOSE è un laboratorio stilistico creato da Aurelio Biocchi più di 20 anni fa.

Una mamma sarta e insegnante di taglio e cucito sarà la scintilla del suo futuro ed è grazie a lei che ha da sempre respirato il profumo dei tessuti, ascoltato il rumore del taglio delle forbici ed osservato, meravigliandosi ogni volta, il nascere e realizzarsi di un abito sartoriale.

Decide da subito di voler imparare a cucire e con il passare degli anni, la voglia di sperimentare e di crescere, lo porta a confrontarsi con persone, stili e ambienti diversissimi tra loro… una sana e ingorda follia creativa lo trasporterà tra sete, plastiche, carte e metalli… compagnie teatrali, programmi televisivi, cantanti e brand importanti dell’alta moda, tutte collaborazioni fondamentali per la sua anima creativa, ma da sempre e per sempre un unico desiderio… lavorare nel suo mondo, creato ad hoc dove è permesso realizzare solo un sogno alla volta, l’abito unico…

Dal 2010 RICOSPOSE si stabilisce a Montecosaro Scalo (MC)

 
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Una menzione speciale a Vanessa Illi che ha sempre la grande capacità di catturare, col suo occhio fotografico, l’anima delle nostre creazioni.

 
 

Il duro e il morbido

L’atelier-laboratorio di Aurelio Biocchi

di Cristiano Toraldo di Francia


Il mio incontro con Aurelio Biocchi avviene in un pomeriggio di ottobre, in una grigia serata nebbiosa e piovigginosa durante la quale, uscito dalla superstrada a Montecosaro, provenendo da Macerata, seguo le indicazioni telefoniche che mi portano in una rada periferia industriale fino ad un grande capannone anni ‘60 con copertura curva e tiranti. Sul portone mi accoglie Aurelio e subito iniziano le sorprese anticipate da un percorso interno inaspettato, che attraverso un ingresso delimitato da lisce pareti rosso fuoco mi introduce per un corridoio sempre più stretto e tortuoso, che alla fine esplode in un grande luminoso spazio teatrale di cui non si vede la fine, perché nascosta da una serie di quinte di leggerissima tesina, il “cencio della nonna”.

Questo è l’atelier-laboratorio-mostra di Aurelio Biocchi nel quale si alternano manichini con indosso vestiti sperimentali, gruppi di abiti appesi come morbide sculture, grandi pannelli fotografici alle pareti, objects trouvés, macchine da cucire, fotocopiatrici, il tronco con rami di un gelso abbattuto, un monte di vecchie valigie di cuoio, una distesa di vecchi infissi in legno, mucchi di morbide organze…

Non è facile definire l’attività di Aurelio, che alterna la sua capacità di sarto scultore di stoffe a quella di fotografo inventore di storie a quella di scenografo allestitore di ambienti favolosi. Ha fatto di tutto nella sua vita. Nasce a Porto San Giorgio diviso tra l’attrazione per la scuola di taglio e cucito della madre (di se stesso dice che ha imparato a cucire prima di parlare) e il lavoro duro della terra. Si è laureato in Agraria, ha fatto il paracadutista, ha imparato la fotografia nell’esercito, ha però sempre confezionato abiti su misura per i suoi amici in un piccolo laboratorio a casa.

In seguito ha lavorato per numerose famose aziende, acquisendo conoscenze tecnologiche su diversi materiali dalle plastiche alle stoffe, finché finalmente, trovato un capannone in disuso abbastanza grande per accogliere tutte le sue attività, ha aperto il suo laboratorio personale.


Cristiano, indiscutibile genio e indimenticabile cuore gentile... GRAZIE.

 
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Ho conosciuto Aurelio diversi anni fa quando studiavo moda. Un amico ha fatto lo stage presso il suo atelier e mi sono innamorata dei suoi luoghi, delle sue creazioni d’artista e del suo modo di concepire ogni abito come unico e ispirato dalla persona che ha di fronte…

/  sara  /